1, 2003


INTERVENTI


SELEZIONISMO E CONJOINTURE

Darwinismo neurale e «darwinismo testuale»:
Il polimorfismo del romanzo medievale spiegato in ottica selezionistica

La tradizione medievale del romanzo volgare si dimostra soggetta a vicissitudini adattive, dunque a modalità di selezione determinate dallo scenario comunicativo, ovvero dall’ambiente editoriale inteso come riflesso e modello di quello socio-culturale. Si delinea una teoria selezionistica del racconto, intesa e spiegare il polimorfismo del romanzo volgare attraverso la sua tradizione medievale, e più in generale a ribaltare la concezione istruzionistica dei processi di elaborazione del racconto, generalmente condivisa dai narratologi.

di Anatole Pierre Fuksas

SCRITTURA, FILOLOGIA E VARIANTI DIGITALI

Morfologia e statuto della rappresentazione digitale del testo letterario, in particolare della sua variantistica, mettono in discussione il concetto stesso di testo in ordine alle sue implicazioni cognitive.

La variante rappresenta un "artefatto cognitivo", utile ad illuminare la comprensione dei testi, ma anche a fornire strumenti innovativi per la loro produzione. Questo punto di vista è illustrato alla luce del progetto di laboratorio Web Varianti Digitali, un archivio di varianti d'autore in linea, avviato nel 1996 presso l'Università di Edimburgo, scaturito dall'incontro di tre filoni di ricerca: l'antropologia della scrittura, la critica del testo e la psicologia della composizione.

di Domenico Fiormonte

METRICA E MEMORIA

La funzione adattiva della metrica intesa come supporto memoriale.

Si discutono alcune attestazioni, tratte da testi letterari, arti poetiche e retoriche in cui metrica e ritmica sono viste come funzionali alla memorizzazione del componimento. Si analizzeranno poi trattati ed enciclopedie, soprattutto di epoca medievale, per i quali, oltre ad una versione in prosa, si ha una redazione in versi rimati e si sosterrà la tesi secondo cui tale operazione è dettata, più che da ragioni estetiche, dalla funzione mnemotecnica del verso

di Paolo Canettieri

LA SCIENZA ORALE ARABA

Meccanismi di produzione e conservazione orale della cultura nella civiltá araba

Le caratteristiche fondamentali della produzione e conservazione del sapere nella genesi di quella cultura. In particolare si affrontano i temi della trasmissione orale del sapere attraverso dispositivi mnemotecnici e linguistici quali la rima e la prosodia prima e la strutturazione del sapere attraverso la codificazione testuale di quei dispositivi poi. Il tutto rileggendo le fasi cruciali del passaggio della civiltà araba a quella islamica. Viene a fabbricarsi - crediamo - un utile strumento di analisi di alcuni processi cognitivi quali: la distinzione fra scrittura come composizione/creazione e dispositivo grafico più o meno adatto alla sua corretta fissazione; la distinzione fra  l'autore come garante del testo e l'idea di proprietà intellettuale di un'opera; la distinzione fra i concetti di "libro orale" e di libro come "codice/registro/raccolta".

di Lorenzo Declich e Daniele Mascitelli

IL SOLCO E IL VERSO
IL LUOGO DELLA METAFORA

La metafora come procedimento cognitivo che determina la mobilità semantica del lessico in ordine a processi di associazione imperniati sulla categorizzazione percettiva

Una proposta di interpretazione dell’attinenza semantica tra i campi della scrittura e dell’aratura imperniata su un’accezione congnitiva della metafora. L’attivazione di frames contigui implica meccanismi associativi di carattere analogico, sostanzialmente riconducibili a fenomeni di categorizzazione percettiva di tipo visivo.

di Julian Santano Moreno

L'ORIGINE FONOSIMBOLICA DEL VALORE LINGUISTICO
NEL VOCALISMO DELL'ITALIANO STANDARD

L'organizzazione linguistica dei sistemi categoriali primari quali propriocezione, alterità, deissi spaziale, possesso, scaturisce da una diretta corrispondenza tra le geometrie articolatorie del sistema vocalico e la semantica dei morfemi monosillabici.

Un tentativo di fondare la linguistica sincronica su basi sensistico-materialistiche, che si si rivelano le più adeguate a istituire un confronto con la filosofia del linguaggio. L'approccio è rigorosamente empirico: sulla scorta di Saussure, Benveniste e Jakobson, sono presi in esame i "monofonemi" dell'italiano standard ("i", "e", "è", "a", "ha", "ho", "o", "uh!"), e analizzate le loro opposizioni fonematiche in relazione a quelle semantiche, per pervenire, parafrasando Nietszche, a una "Fisiognomica di tutti i valori", in cui le geometrie articolatorie ed acustiche risultano come simboli preconsci di quelle concettuali. L'articolo si chiude commisurando i risultati raggiunti alle proposizioni heideggeriane sul problema metafisico, infine riconducibile, ma senza alcun riduzionismo, ai termini di una scienza della cognizione.

di Luca Nobile


LETTURE


IL CERVELLO È UN COMPUTER DIGITALE?

La traduzione italiana del celebre articolo del 1990 che mette in discussione le fondamenta logiche del cognitivismo improntato ad una concezione computazionale ed istruzionistica dei processi mentali.

di John Searle
a cura di Alessandro Lanni


PUNTI DI VISTA


L’EDIZIONE CRITICA
DEL CAMMELLO

Il sogno di ricostruire in laboratorio il progenitore del cammello si scontra con il problema filosofico dell'origine

di Anatole Pierre Fuksas


RECENSIONI


NELLA TIPOGRAFIA DEL SAPERE

Riflessioni sopra la Storia sociale della conoscenza di Peter Bourke

di Anatole Pierre Fuksas


INTERVISTE


IL REALISMO ECLETTICO
DI HILARY PUTNAM

Osservazioni sulla nuova opera del filosofo americano recentemente tradotta in italiano

di Alessandro Lanni